Reset per Commodore 64
3 Settembre 2024Prima di tutto dobbiamo ringraziare Carlo Sant’Agostino se possiamo vedere come sono fatte queste cartucce ed il loro schema, ed ora ecco la storia di questa cartuccia.
Alla manifestazione “Gardacon”, Carlo mi passa 2 strane cartucce che tra l’altro non sono apribili, l’involucro con maniglia inclusa è pressofuso. Sono cartucce francesi e non si trova nulla al riguardo, le uniche cose che sono riuscito a trovare sono cartucce per il computer Thomson MO5/MO6, ma per il Commodore non c’è nulla. Nell’ottica della preservazione di questi software occorre fare un DUMP, una copia di queste cartucce prima che si possano rovinare.. se già non lo sono.
Dalle prove effettuate in fiera abbiamo riscontrato che una cartuccia funziona (La Peche a la Barre) e l’altra no (La Maison d’Amedee) ma non ci scoraggiamo e a questo punto le porto a casa per poterle leggere con un programmatore di Eprom ed un adattatore per cartucce C64.
Dopo aver provato a leggere le cartucce diverse volte, non c’è stato modo di leggere la cartuccia guasta, il risultato è sempre una cartuccia vuota. Fortunatamente l’altro gioco sono riuscito a leggerlo ed a realizzare il file CRT (formato cartuccia per c64) oltre al file binario da poter scrivere su una nuova Eprom ed avere il gioco su una nuova scheda.
Il gioco funzionante è del 1984 (C) Aselec – La Peche a la Barre, sono giochi didattici sviluppati da una società francese.
Come detto la cartuccia non ha viti ne incastri ma la plastica delle due metà è fusa ed impossibile da aprire senza romperla. Constatando comunque che la cartuccia era guasta, a questo punto Carlo mi da l’ok per aprirla e vedere se leggendo fisicamente l’Eprom otteniamo qualcosa.
Per cercare di rovinare il meno possibile la custodia, la scaldo con aria calda e con un taglierino cerco di dividere le due metà. Piano piano riesco a fare un solco che mi permette di aprire la cartuccia quanto basta per tirare fuori il PCB. Già, il manico era ben saldato e se lo avessi inciso si sarebbe visto il taglio e comunque non sarei riuscito a staccare la parte interna del manico rischiando solo di schiantare la plastica.
Ecco il risultato finale qui a destra.
La cartuccia ancora intera ma lateralmente è tagliata, poi quando la richiuderò userò di nuovo l’aria calda per poter eliminare, o almeno alleviare le deformazioni del taglio.
Ora possiamo vedere cosa c’era dentro e dissaldando la Eprom la possiamo leggere direttamente sul programmatore. La prima cosa che salta all’occhio è che è stata usata una Eprom cancellabile, la seconda è che non è stata chiusa la finestra del chip.
Queste Eprom si cancellano usando i la luce ultravioletta, ma lasciando queste memorie così esposte, dopo 40anni anche la luce del sole che arriva all’interno della cartuccia potrebbe aver contribuito alla sua cancellazione. Difatti leggendo la memoria ottengo lo stesso risultato, Eprom vuota!. beh ormai questa è andata, ma non tutto è stato vano, posso ricavare lo schema dal suo PCB. Incrociando le immagini sopra e sotto, posso facilmente vedere dove vanno le poche piste che passano da un layer all’altro.
Con l’aiuto dei livelli su un programma di fotoritocco, sono riuscito facilmente a ricostruire lo schema di questa scheda e ovviamente anche il nuovo PCB, fatto proprio come il vecchio.
Tutto questo mi servirà a leggere altre cartucce che Carlo mi ha portato e che alcune non si riescono a leggere anche se inserite nel C64 funzionano senza problemi.. Ora devo capire perché, forse per via della linea A13 lasciata flottante? o magari perché l’adattatore non alimenta tutti i pin necessari? Dallo schema si vedono utilizzare i due pin 5v in maniera separata..
E’ comunque possibile le altre schede abbiano un PCB differente e forse anche una ROM diversa.
Vedremo in seguito!
File scaricabili qui o nella pagina download
La versione senza solder mask è solo per avere una cartuccia simile esteticamente all’originale.