IL SUPER NINTENDO / SUPER FAMICOM E LE SUE PROTEZIONI
7 Ottobre 2023Tapecart SD
7 Dicembre 2023In questo articolo vediamo la riparazione di un alimentatore per Amiga 500 che era stato recappato e ad un tratto ha smesso di funzionare.
Il problema era semplice ma ben nascosto e spesso queste cose ci mandano in bestia!
Analisi
Come prima cosa, iniziamo sempre da un’attenta analisi visiva. Spesso il problema potrebbe essere evidente o individuabile da qualche fattore, come bruciature, ossido, segni neri, odori ecc..
Ho controllato la parte componenti e visivamente era tutto ok, lato saldature non ho trovato nulla di strano, nessuna crepa o saldatura fredda o mancanze particolari.
Iniziamo quindi con i primi test a circuito spento e facendo attenzione che il condensatore di alimentazione sia scarico, in caso lo si può scaricare con una resistenza da 100~470Ohm messa ai capi dei suoi puntali, usate una resistenza da 1 o più Watt, la scarica è breve quindi non dovremmo dimensionarla per l’utilizzo continuo, ma nemmeno metterla troppo piccola da bruciarla con poco. Io ho usato una 270ohm da 5W.
Test
Come primi test inizio dai componenti più soggetti a rotture come i diodi e mosfet/transistor. Alcuni di questi componenti potrebbero essere influenzati da altri ed in caso di dubbio sarebbe da alzare un pin nel caso dei diodi o dissaldare il componente nel caso di un transistor.
Ho tralasciato i condensatori perché erano già stati cambiati, altrimenti un occhio anche a questi ci sarebbe stato.
Dai primi test tutto è risultato perfetto, nessun diodo o transistor in corto, nessun corto in ingresso ne in uscita dell’alimentatore.. insomma, sembra tutto ok!
Purtroppo non sono riuscito a trovare uno schema di questo alimentatore, ci sono in rete molte versioni ma sono tutte differenti e quindi sono costretto ad andare avanti da solo, altrimenti avrei seguito lo schema e controllato che ci fossero continuità ecc.
Non rimane che alimentarlo e vedere cosa succede.
Per questo passaggio occorre fare molta attenzione, stiamo lavorando su un circuito sotto tensione di rete e trattandosi di un alimentatore switching, la tensione viene raddrizzata e mantenuta da un grosso condensatore, qui arriviamo sopra i 300V, cosa da non sottovalutare.
Se non siamo sicuri del funzionamento, magari potrebbe essere in corto, si potrebbe provare ad alimentare con una lampadina da circa 100-150W in serie, in modo da limitare la corrente ed in caso di corto circuito non faremo saltare l’interruttore di casa ma si accenderà la lampada.
Appena alimentato ho controllato la tensione in ingresso ed era ok, la tensione sul condensatore, ok ed in uscita nulla.
A questo punto con uno schema sotto mano si potava andare a vedere fino a dove arrivava la tensione e risparmiarci un po’ di lavoro.
Non avendo lo schema e non volendo mettere troppo le mani sul circuito alimentato, ho deciso di usare l’oscilloscopio per verificare che i transistor stessero generando l’oscillazione per il magnetico. Spesso questi non funzionano o perché guasti o per via di qualcosa sul circuito come un condensatore o altro che impedisce l’oscillazione.
L’oscilloscopio che utilizzo normalmente è sotto rete ed ha la terra collegata, non può essere usato pe queste misure, rischieremo di fare un bel botto e friggerlo. L’oscilloscopio ha la terra unita al GND quindi se mettiamo il puntale del gnd sulla linea della fase, abbiamo fatto bingo! NON FATELO!!!
Le soluzioni sono:
togliere il cavo di terra dall’oscilloscopio, usare un trasformatore di isolamento oppure un oscilloscopio a batteria.
Bene, ho usato un oscilloscopio a batteria, preso a poco dalla Cina e veramente basico, ma per queste semplici misure va più che bene.
Da questi test vedo che non c’è oscillazione, in realtà non cera nemmeno tensione..
Verifico i due transistor coinvolti ed erano ok, rimaneva da testare il fototransistor che serve per il feedback e potrebbe bloccare il circuito. Testare questo componente non è semplice, il lato diodo ok è buono, ma il lato transistor non riuscivo a testarlo con un semplice tester, sarebbe da fargli un piccolo circuito e verificarlo. Beh, lasciamo stare, lo cambio e via.. era buono!
A questo punto vado avanti pista per pista partendo dall’ingresso fino ai diodi e finalmente trovo il guasto nascosto!
Una resistenza da 1W bella pulita, nessun segno che avesse scaldato, perfetta come nuova ma interrotta.
Vado per sostituirla e i colori della resistenza non sono come me li ricordavo, l’ultima cifra poteva essere un 3 o un 4 perché a vederlo sembrava arancione, ma era più chiaro degli altri arancioni su le resistenze che avevo, sembrava più giallo, ma anche qui era più scuro di un giallo..
Alla fine ho fatto dei test partendo ovviamente dalla resistenza più grande, quindi 820K.. risultato nulla di buono, l’alimentatore andava ad intermittenza, ma si accendeva!
Controllo le resistenze intorno e sono tutte molto basse quindi un 82k ci sta benissimo da 1W, cosa troppo strana per un 820K.
Infatti la resistenza corretta era proprio questa! Ora l’alimentatore funziona correttamente, testato anche con il suo computer senza alcun problema.
Guardatevi il video per vedere tutte queste peripezie e mi raccomando, iscrivetevi al canale per supportarci.
Grazie